Cervicalgia



Cos’è:

Il dolore cervicale è uno dei disturbi più diffusi nel mondo occidentale, solo in Italia sono più di 10 milioni gli uomini e le donne a lamentarsi del loro collo un po’ rigido, dolente e che a volte emette scricchiolii durante i movimenti.


Cause:

Nella maggior parte dei casi (80% circa) all’origine della disfunzione c’è un’alterazione che interessa le strutture vicine alle prime vertebre della colonna ed alle loro articolazioni: muscoli, legamenti, dischi intervetebrali (i cuscinetti che separano una vertebra dalla successiva). Questo complesso meccanico garantisce che la statica (sostegno) e la dinamica che il collo possiede, rendano possibile la estrema mobilità della testa (struttura relativamente pesante).
Uno stress meccanico esagerato, intenso e breve oppure anche debole ma prolungato nel tempo, può creare una lesione o una serie di microlesioni, che poi con l’età possono portare all’artrosi, caratterizzata essenzialmente dal logoramento della cartilagine delle articolazioni e dei dischi intervertebrali. A titolo di esempio, le cause specifiche in genere sono:

  • Lavoro sedentario in luogo freddo

  • Lavoro che comporta il passaggio tra ambienti diversi, con forti escursioni termiche

  • Esposizione a correnti d’aria da bagnati o sudati (anche ventilatori o condizionatori)

  • Postura scorretta (es. postura prolungata al PC o alla TV con il collo incassato nelle spalle: tensione psicologica?); in questo caso in genere viene sovraccaricata la zona cervicale alta (C1-C2), che provoca facilmente anche mal di testa. Alcuni fattori come la cifosi dorsale o l’iperlordosi lombare possono predisporre alle cattive posture della cervicale. Le posture scorrette sono tipiche di tutti quei lavori che costringono a posizioni obbligate del capo per lunghi periodi: videoterminalisti, programmatori, addetti a particolari macchinari es. macchine da cucire etc.     
  • Movimenti scorretti, (es. dopo sport di tipo traumatico: boxe, rugby, cadute varie etc,) tendono a sovraccaricare la parte bassa (C5-C6), per cui la dolenzìa è maggiore a livello delle spalle o anche cervico-brachiale.

  • Colpo di frusta o trauma discorsivo del rachide cervicale


Sintomi:

E’ il dolore a portare i pazienti dal medico, generalmente Fisiatra, ma esso può non essere il solo sintomo, vi possono essere anche vertigini, disturbi della vista e dell’udito, raramente della deglutizione. Anche il dolore può essere di varia irradiazione: cervico-cefalico o cervico-brachiale fino ad arrivare alla mano.


Diagnosi:

La diagnosi è essenzialmente clinica, cioè si basa sulla visita da parte di un medico esperto, Fisiatra o Ortopedico.
Sarà analizzata la storia clinica e lo stile di vita, visualizzate ev. radiografie, mentre l’esame obbiettivo, cioè la ricerca di segni e sintomi anche provocati da specifici movimenti del collo e/o da manovre del medico consentirà di trarre conclusioni o viceversa di avere elementi di sospetto tali da indicare indagini aggiuntive es. TAC, Risonanza, ElettroMioGrafia etc.
Vi sono, purtroppo, alcuni casi (1-2%) in cui sarà necessaria una valutazione neurochirurgica, per valutare se la chirurgia sia indispensabile alla risoluzione di eventuali compressioni delle radici nervose o del midollo che, se presenti, devono essere risolte quanto prima; qui il Fisiatra compie una preziosa operazione di screening.


Terapia:

Nella fase acuta il riposo e gli antidolorifici antinfiammatori (FANS) assumono la parte principale, eventualmente aiutati dai miorilassanti per vincere la concomitante contrattura. Se necessario sono possibili anche infiltrazioni locali di anestetici e cortisonici. In caso di colpo di frusta può essere utile l’applicazione di collare cervicale.

Ma, appena possibile,si farà ricorso alla fisioterapia scegliendo, a seconda dei casi, tra le sue armi più efficaci:

  • Rieducazione funzionale, con allungamento miofasciale e rinforzo muscolare
  • POMPAGE                                                          
  • TECAR La più recente: accelera la naturale reazione riparativa ed antinfiammatoria che l’organismo stesso metterebbe in atto, ma innescando ed accelerando fortemente il processo di guarigione.)
  • IDROKINESITERAPIA: La temperatura elevata delle vasche causa una una dilatazione dei vasi sanguigni con aumento del flusso di sangue, diminuzione dello stato infiammatorio e della contrattura muscolare; i benefici sono notevoli e si mantengono per parecchi mesi. (dati progetto Naiade su 45.000 pazienti)
     

Benessere e prevenzione:

Nella fase acuta i farmaci possono aiutare ma, se si vuole stare meglio nel tempo bisogna affidarsi ai corretti movimenti prescritti dal Fisiatra e guidati da terapisti qualificati, che possono anche insegnare esercizi specifici da eseguire a casa.
Allo stato attuale, la tecnologia mette a disposizione sofisticati strumenti in grado di valutare l’assetto posturale, valutando qualitativamente e quantitativamente il movimento da effettuare.
Bisogna convincersi che, una volta imparata una corretta postura, è indispensabile svolgere per tutta la vita una sorveglianza su se stessi in modo da evitare di ricadere in posture viziate.
Eventualmente, in nome della tanto cercata prevenzione, un ciclo di Fisioterapia, di tanto in tanto, potrà rinfrescare le memorie posturali automatiche dell’organismo, tanto utili al mantenimento nel tempo del giusto assetto.



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